mercoledì 28 febbraio 2007

Due ospiti molto... speciali!

La settimana scorsa ho ospitato 'la strana coppia'.

Lei è Flash, cocorita allevata a mano, di circa due anni e mezzo. L'altra lei è Gedina, fischer femmina di due anni, figlia dei miei Agata e Francesco, nata subito dopo Celeste (e sorella anche di Lilo e Adriana).

Convivono felicemente da quando Gedina aveva circa due mesi. La mia amica Pina l'ha presa con sè e l'ha seguita moltissimo, fino a renderla praticamente domestica.

Le due piccoline vanno molto d'accordo tra di loro, anche se, quando vengono a stare da me, la presenza degli altri pappagalli rende Gedina molto gelosa e possessiva nei confronti di Flash.

Eccole sulla mia spalla durante una libera uscita...



Flash tende ad essere più pigra. Si è fatta una bella penichella sulla sua gabbia:



Gedina invece è iperattiva: in 5 minuti aveva già esplorato tutte le stanze del mio appartamento, senza alcun timore! Ha un musetto da biricchina...



Poi mi ha tenuta sotto stretta osservazione mentre pulivo la loro gabbia...

'Ecco brava... asciuga bene, mi raccomando'



'E sistema bene il tutolo, così poi mi diverto di più a spargerlo ovunque!!!'



Gedina si è poi fatta un bel bagnetto, mentre Flash si è accontentata degli spruzzi...



Quando si sono stancate di stare a zonzo, le due brave bimbe sono rientrate spontaneamente in gabbia :o)

Sabato sera la loro mammina umana è venuta a riprendersele, e le bimbe erano davvero felicissime di rivederla :o)

martedì 27 febbraio 2007

Noemi entra nel gruppo

Noemi si è dunque aggiunta alla combricola. L'ho inserita senza troppe preoccupazioni perchè conosco bene i miei 'polli' ed ero certa che non le avrebbero mai fatto del male...

...ma mai mi sarei aspettata una reazione del genere!!!

Lei è stata fin da subito completamente a suo agio. Ha ispezionato ogni angolo della gabbia, era interessata soprattutto alle varie mangiatoie :o) Gli altri erano... letteralmente terrorizzati... se lei andava a destra, loro quattro volavano in fretta e furia a sinistra... e viceversa! Una scena patetica :-/ Mi hanno fatta vergognare di loro...

Eccola che tenta, senza successo, di fare amicizia con un ritrosissimo Lorenzo...



L'unica preoccupazione che avevo erano gli estrusi e il beverino a goccia. Finchè è stata da sola Noemi non ha mangiato gli estrusi. Solitamente ai miei do i semi una, massimo due volte a settimana. Ho pensato però di lasciarli a disposizione finchè non mi fossi assicurata che mangiava anche gli estrusi.

La sera stessa del suo ingresso in gabbia l'ho trovata letteralmente 'immersa' negli estrusi...



...è bastato osservare gli altri per capire che quelle palline chiare sono pappa!!!

E' diventata anche una grande mangiatrice di cereali cotti. Le verdurine invece le mangiava di gusto anche prima. E' davvero una buona forchetta, mangia moltissimo e assolutamente tutto quello che metto in gabbia, non è minimamente schizzinosa... Giusy l'aveva abituata bene!!!

Quando mangia ci mette molta enfasi: quando l'ho portata a casa da Brescia era tutta sporca di carota, qualche giorno fa mangiando la catalogna si era tutta sporcata di verde!!!

Ho affiancato al beverino a goccia un beverino a sifone, ma due giorni dopo l'ho vista bere dal beverino a goccia e ho eliminato l'altro! La ragazzina è bella sveglia :o)
Adora gli anelli... la mattina e la sera fa sempre un pò di esercizi ginnici...



Gli altri quattro rimangono immobili a guardarla con aria di ammirazione (loro nemmeno ci passerebbero dentro i cerchi, tanto sono cicci!!!). Alla fine lei cade o si lancia, comunque fa un bel volo per tutta la gabbia causando un parapiglia infernale tra gli altri, che ovviamente si spaventano e fuggono terrorizzati in tutte le direzioni :o)

Adesso inizia a poco a poco a fare amicizia con gli altri. I suoi preferiti credo siano Valentino e Gennaro. Gennaro la sera la stordisce con i suoi leggendari monologhi...



Lei cerca l'imbecco, ma ancora non ho visto nessuno darle la pappa. Con Gioele, l'altra femminuccia, non ci sono problemi, le ho vista mangiare senza litigare dalla stessa mangiatoia. Da notare la differenza di... ehm... larghezza... (speriamo che Noemi non diventi come Gioele, anche se ha l'aria di essere davvero una buona forchetta...)



Gioele è una femminuccia davvero molto buona, non credo ci saranno problemi tra loro.

Noemi invece è assolutamente una 'prima donna'. Quando metto i semi o la spiga di panico, è la prima ad andare a mangiare, si prende la precedenza su tutti. Se vuole atterrare in una posizione in cui c'è qualcun'altro, lei va... si butta addosso al malcapitato, che è costretto a trovarsi un'altra sistemazione!!! Non ha paura di nessuno, si avvicina sfrontata agli altri si fa alta, petto in fuori...

Il primo pensiero che ho avuto osservandola è che mi ricorda moltissimo la mia amata Ivana, ha la stoffa del 'leader' esattamente come lei. Ivana per gli altri era una sorta di capo branco, e credo che Noemi 'da grande' sarà esattamente questo per gli altri :o) Devo dire che promette molto bene :o)

giovedì 22 febbraio 2007

La pelosa... è meglio!!!

Dori, la mia adoratissima calopsitte, non ama i pennuti!!! Si tiene a debita distanza da tutti i suoi coinquilini alati. L'ho vista con i miei occhi fuggire disperata dagli approcci di una minuscola cocoritina (Yelino, della mia amica Pina).

Non vede particolarmente di buon occhio nemmeno il piccolo pappagallo Thun...



In compenso, non ha alcun timore di Camilla... le ruba la catalogna praticamente dalla bocca, le atterra davanti al muso provocandole un vistoso spettinamento del lungo ciuffo... ma soprattutto... viola la sacra cassettina dell'altrettanto sacro fieno... un vero sgarro per la pelosa...



...la quale si rassegna a sgranocchiare il suo adorato fieno con la ciuffata che incombe minacciosa davanti al suo musetto :o)

Il perchè Dori abbia paura di una cocorita di 30 grammi e non di una pelosa di quasi 3 chili è per me un mistero!!! Sarà che prima conviveva con Agata... un imponente boxer :o) ???

martedì 20 febbraio 2007

Adriana

Adriana è nata il 2 marzo del 2006, la prima a sbucare dall'ovetto!



Dopo di lei sono nati altri tre pulcini: Chicco, Pippi e Lilo. Adriana fin da subito si è mostrata sveglia e piena di energie. Ancora prima di conoscere l'esito del sessaggio avrei scommesso che si trattava di una gentil donzella ;o) Quello sguardo furbetto e combina guai non poteva che essere di una signorina!



Sono stata contattata da Daniele, un amico conosciuto nell'ambito del CIAA. Rocky, un piccolo fischer malva, figlio di una delle sue coppie, era stato tolto dal nido a causa di un problema alla zampina e delle aggressioni materne. Stava finendo di svezzarlo, e desiderava affiancargli subito una compagna. Cercava un ancestrale e sapeva che io avevo due piccoli ancestrali di un mese.

Abbiamo deciso di farli sessre. Abbiamo preso le piumette, e spedite al laboratorio. Così Chicco, il secondo genito, è rimasto ancora per qualche settimana con me, mentre Adriana è diventata la compagna di Rocky.



Alla fine del 2006 Daniele mi ha scritto: Adriana si spiumava il petto, era molto agitata ... per darle uno sfogo aveva appeso il nido. La piccina ha deposto, in due covate suiccessive, ben 11 uova. Deve essere stato molto faticoso per lei, ancora forse troppo piccola per dedicarsi a queste attività così impegnative. Daniele, accortosi che era un pò dimagrita e probabilmente esausta, ha tolto il nido. Mi ha anche chiesto se potevo aiutarlo a trovare una nuova sistemazione per la coppia, perchè era costretto a cambiare sede di lavoro e i due piccini erano alloggiati presso il suo capannone...

...capannone non riscaldato. Daniele un giorno mi ha scritto, comunicandomi di aver trovato Rocky morto... forse il freddo (aveva appunto tolto il nido), forse il fatto che era stato, da piccolo, molto cagionevole, quella zampina storta... non sappiamo perchè è accaduto. Ma Adriana era rimasta sola, ed era assolutamente urgente trovare qualcuno che la prendesse e che fosse disposto a prendere per Adriana un nuovo compagno. Più facile a farsi che a dirsi...

Un giorno ho raccontato alla mia amica Silvia (che aveva adottato Pippi, sorella di Adriana) questa storia, chiedendole se conosceva qualcuno che poteva essere interessato. Con la generosità che la contraddistingue si è immediatamente offerta di prendere Adriana con sè... detto fatto, è andata da Daniele ed è tornata a casa con la piccina!!! Non potevo sperare di meglio per lei!

Appena si sarà ristabilita, Silvia le darà un nuovo compagno. Nel frattempo la sta coprendo di attenzioni. Mi ha mandato una foto della piccola, la prima che vedo di Adriana adulta...



E' assolutamente identica a Gedina, la sua sorellina nata nel 2005 (che tra l'altro in questi giorni è mia ospite insieme a Flash, la sua amica cocorita).

Ringrazio di tutto cuore Silvia per la sua immensa disponibilità e generosità!

Agapornis Day 2007

Il Club Italiano Allevatori Agapornis (di cui sono socia) ha organizzato una giornata di incontro per approfondire alcune tematiche inerenti i nostri piccoli amici e per incontrarsi, ritrovarsi e conoscerci. Un evento da non perdere!



Il Club Italiano Allevatori Agapornis organizza per

DOMENICA 29 APRILE 2007 dalle 10.30 presso l’Agriturismo Il Poggiolo di Pianoro (Bologna)

AGAPORNIS DAY giornata di studio e di svago sugli Agapornis


Conoscere gli Agapornis, imparare ad alimentarli in modo corretto ed a gestire scientificamente l’allevamento, riconoscere le principali patologie, apprendere i metodi di selezione ed i criteri di giudizio.

Questi e altri interessanti argomenti saranno oggetto di una giornata di informazione, di studio e di svago dedicata agli Agapornis. L’appuntamento è per domenica 29 aprile 2007 all’Agriturismo Il Poggiolo di Pianoro, sulle colline bolognesi.

Saranno con noi, come autorevoli relatori e come amici pronti a rispondere alle nostre domande ed a fornire utili consigli, i signori:

- Gianni Davito, Giudice Internazionale Ondulati Psittacidi e allevatore;
- Dott. Marco Bedin, medico veterinario esperto in patologia aviare
- Dott. Andrea Defranceschi della Exoticvet, medico veterinario e allevatore

L’obiettivo è quello di conoscerci di persona e di stare qualche ora insieme, scambiandoci esperienze e racconti in un ambiente piacevole ed accogliente.

Alle ore 14 si svolgerà l’Assemblea generale dei soci del C.I.A.A., regolarmente convocata per approvare il Bilancio consuntivo 2006 e per eleggere il nuovo Consiglio Direttivo del Club.

Segnaliamo che è possibile fermarsi e pernottare presso l’Agriturismo per un week-end nel verde.

Chi fosse interessato a partecipare al convegno, è pregato di prenotare al più presto il pranzo (costo 20 E), comunque entro il 20 marzo 2007, effettuando un versamento
sul conto corrente Unicredit Banca Cin Q Abi 02008 Cab 59610 Num 000005080363 intestato a Rossella Bozzini (Adoma)

Per il pernottamento rivolgersi direttamente all’Agriturismo Il Poggiolo.
(www.agriturilpoggiolo.it - tel e fax 051/6510208, responsabile Daniel Zambonelli)

INFO CLUB Tel. 040 330322 Email mbisiacchi@alice.it


VI ASPETTIAMO NUMEROSISSIMI!

AGAPORNIS DAY – 29 aprile 2007 Agriturismo Il Poggiolo di Pianoro (Bologna)


PRANZO
con specialità della tradizione bolognese, adattabili su richiesta alle esigenze di vegetariani e celiaci (20 euro a persona + 5 euro facoltativi quale contributo al Club per l’organizzazione)

IL MENU

Bruschette
Crescentine e tigelle al rosmarino con
affettati, salsiccia all’aceto balsamico
Patate al forno
Friggione
(contorno/salsa felsineo fatto con pomodoro fresco e cipolla)
Formaggi
Ciambella - Pinza –
Crostata di tradizione bolognese

Acqua
Caffè

Extra (eventuali)
Vini doc di produzione dell’agriturismo
Spumanti
Liquori alle erbe di propria produzione
* * *
PERNOTTAMENTO
L’agriturismo offre ai soci e ai simpatizzanti la possibilità di pernottare a prezzi di bassa stagione. Sono disponibili: cinque camere doppie o triple, tutte con entrata indipendente, aria condizionata, servizi privati, tv e cassetta di sicurezza. Costi: 70 euro a notte per le doppie, 85 euro per la tripla, 105 euro per una quadrupla. Eventuale cena extra: 21 euro.

Inoltre, chi arriva da lontano con la famiglia, approfittando del ponte del 1° maggio, può accordarsi direttamente con il titolare per un pacchetto con animazione che prevede tiro con l'arco; corso del pane, biscotti, dolci e torte; la sfoglia e la pasta; lavorazione dell'argilla; passeggiate erboristiche con distillazione di oli essenziali. Inoltre, visita guidata alla città di Bologna; degustazione vini; ippoturismo; cicloturismo; archeologia.
COME RAGGIUNGERE LA LOCALITA’
L’Agriturismo Il Poggiolo è facilmente raggiungibile anche da coloro che non dispongono di un’automobile tramite servizio di navetta dalla stazione di Pianoro, previ accordi. Sul sito dell’agriturismo, a destra, c’è un’icona con uno spaventapasseri: cliccandoci sopra comparirà la mappa.

INFO
www.agriturilpoggiolo.it - tel e fax 051/6510208, responsabile Daniel Zambonelli

venerdì 16 febbraio 2007

Serata con Celeste

Tutti i miei pappi sono emotivamente indipendenti da me. Giada e Yashal, i rosei, sono quelli che mi cercano di più, però sono appagatissimi dalla loro vita matrimoniale :o) Dori è l'unica umano-dipendente, ma non cerca me, cerca Denis.

Mi piace però dedicarmi a loro, cercare un contatto. E loro sono sicuramente incuriositi e divertiti dai miei approcci.

Stasera mi sono dedicata a Celeste.

Le ho offerto qualche semino...



Non è molto domestica, ma è curiosissima, e questo la spinge ad avvicinarsi a me. I semini dalle mani li prende perchè è una golosona: l'ultima volta che l'ho pesata era 55 grammi, ovvero con circa 10 grammi di troppo :o(

Però di movimento ne fa, è scatenata: l'ho osservata divertita mentre volava di qua, e poi di là, su e giù, smontava questo e poi quello... è iperattiva, non sta ferma un secondo!!! La sua vivacità è sconfinata :o)





Qui è all'assalto del nido dei suoi genitori (Agata e Francesco).

Dopo due ore di scorribande, esausta, è rientrata in gabbia con Marino. Li ho coperti, e ho dato loro la buona notte :o)

mercoledì 14 febbraio 2007

Signore e signori... Noemi!














Finalmente stamattina ho fatto la prima foto alla piccola Noemi! Devo dire che è una brava modella :o)

La piccina sta bene, è arzilla, mangia tutto quello che le do, ad eccezione degli estrusi.

Non vedo l'ora che sia finita la quarantena!!!

Panico, che passione!

Ormai sono vaccinata contro tutto... non mi sconvolgono i pezzetti rosicchiati di frutta e verdura appiccicati alle gabbie e ai muri, nemmeno le palline che Camilla ogni tanto lascia in giro, tollero perfino le cacchine dei pappi che trovo ovunque in casa.

C'è però una cosa che non tollero... la pula del panico! Mi da l'ansia tornare la sera e trovarla ovunque, sui fondi delle gabbie, sul pavimento, in ogni interstizio possibile! E visto che per il resto credo di essere una brava mammina, mi sono concessa il lusso di eliminare del tutto il panico dalla dieta dei miei pappi. Anche se so che ne vanno matti...

Ma ieri sera l'ho comprato!!!

Mi serve per fare amicizia con Noemi... si sa, i pappi vanno presi per la gola :o) E visto che oggi è San Valentino ho fatto ai miei pollastri un regalo: panico per tutti!!! Ovviamente è stata una gran festa :o)

Sono uscita di casa con il sottofondo sgranocchioso di pappi felici di mangiare il loro adorato panico... chissà quanta pula troverò stasera... aiutooooooo!!!

martedì 13 febbraio 2007

Camillo e Alice

Questa è una storia che parla di un colpo di fulmine e di tanta riconoscenza. I colori e la vivacità di Camillo e Alice hanno conquistato Valentina non appena i suoi occhi si sono posati su di loro. Lei è riuscita a stabilire un bellissimo rapporto con i piccini che le hanno dato moltissime soddisfazioni. E un giorno, le hanno anche salvato la vita...

Grazie Valentina per aver condiviso questa storia!


La prima volta che vidi una coppia di Inseparabili fu nel ’90, in casa di conoscenti da poco arrivati nella mia città, amici di un’amica. Non ricordo neppure perché mi avessero invitata, ma qualunque fosse stato il motivo, passò in secondo piano perché io passai la serata a guardare quelle meravigliose e incredibili creature dai colori stupendi! Erano una semplice coppia di Roseicollis ancestrali, ma per me, che non ne avevo mai veduti, sembrarono gli animali più incredibili che potessero esistere! Così teneri e vicini! Fu amore a prima vista!

Ritornata a casa, parlai con entusiasmo della mia esperienza con mio marito che semplicemente mi rispose quanti ne aveva visti lui, di pappagallini, di tutte le taglie e di tutti i colori in Africa, dove era stato spesso per lavoro, ma certo li aveva visti in natura (beato lui!) ma da distante, senza poterli osservare nelle particolarità. Il discorso si chiuse.

Vero è che nei negozi di animali, nella mia zona, non ne avevo mai visti e non sapevo dove trovarli, i miei conoscenti li avevano letteralmente trovati in una canna fumaria, ma nella città dove abitavano prima. Lì per lì mi rassegnai, ma mi capitava spesso di guardare le vetrine dei negozi di animali...

Finalmente, una splendida serata d’autunno mi portò “l’oggetto” dei miei desideri!!! Passando davanti ad una vetrina, ecco, in una gabbia, una bella coppia di Inseparabili: lancia un urlo a Claudio che era interessato a fare le coccole attraverso il vetro ad un cucciolo di cane o gatto “ECCOLI!!!!“

Sììì!, finalmente li avevo trovati! Erano passati due anni!

Mi fiondai letteralmente nel negozio, Claudio dietro, casomai qualcuno davanti a me avesse avuto le mie stesse intenzioni, feci la maleducata, passai avanti a tutti e mi piazzai vicino alla gabbia dei miei tesori a lungo agoniati: quelli sarebbero stati miei! Finalmente Claudio poteva vedere una coppia di Inseparabili da vicino e bastò aspettare i pochi minuti che il negoziante si avvicinasse a noi, che anche lui ne fosse conquistato!

In pochi minuti decidemmo tutto: pappini, gabbietta, giochini, mangime, semi, beverini ecc..., e di corsa a casa a sistemare i nostri nuovi coinquilini! Eravamo felici!

La vita in comune iniziò a meraviglia e continuò tale, salvo l’affrontare soli piccoli problemi o grandi problemi (meglio in casa o fuori? quali verdure mangiano? ecc..) perché quell’asino di negoziante che ce li aveva venduti non ne sapeva nulla!!! Quindi imparammo tutto da soli, scoprendo ogni giorno come era possibile convivere al meglio. Cercavamo di farli uscire dalla gabbia per dar loro un po’ di libertà e la cosa ci ripagò anche se commettemmo una serie di errori: Claudio ha sul naso il segno di una evidente beccata (ma questo lo sapete solo voi, per tutti gli altri è la traccia di un incidente domestico!) perché si era avvicinato troppo a Camillo per fargli le coccole, e lui, ancora un po’ selvatico, si era spaventato! In giro trovavamo spesso dei ricordini... i cassettoni in legno delle tapparelle venivano regolarmente rosicchiati ed era difficile farli rientrare: bisognava aspettare che avessero fame, allora rientravano a mangiare e noi come fulmini a rinchiuderli. Questo lo capirono presto e, siccome sono piccoli, ma non scemi, rientravano uno alla volta a mangiare e l’altro aspettava fuori guardandoci: troppo simpatici! Si lasciavano prendere solo a fine serata, quando erano stanchissimi!

Per abituarli a noi, tenevamo la gabbietta sul ripiano della cucina, vicina al tavolo dove si mangiava e gli passavamo qualche pezzetto di pane o frutta che loro gradivano. Mentre noi parlavamo, anche loro intervenivano nel discorso e continuavano a chiacchierare fino a tardi.

Una sera, dopo cena e noi seduti sul divano, li guardai e dissi a mio marito: “che carini! come sono tranquilli stasera! guarda, stanno già per addormentarsi!” stavano proprio ciondolando. Mio marito li guardò, e fulminato da un’intuizione geniale, scattò dal divano e, prima ancora che io capissi, spalancò la finestra, ora anch’io capii qualcosa, lui prese la gabbietta e la portò sul terrazzo ed aprimmo tutte le finestre di casa...

Poi cominciammo a controllare in giro ed effettivamente sentimmo un leggero odore di gas anche a fornelli spenti! e chiudemmo la valvola centrale. Sicuramente c’era una fuoriuscita di gas non controllabile! Lo sapevate che i minatori, prima dell’uso dei rilevatori di gas, scendevano in miniera con un uccellino in gabbietta, che, se moriva, confermava la presenza di gas nocivi per l’uomo? E’ conoscendo questa triste usanza che mio marito intuì cosa stava succedendo.

I nostri pippini, all’aperto si erano ripresi subito, per fortuna, e si erano dimostrati nuovamente vivaci come sempre... ma lo spavento era stato grande! Quella notte li facemmo dormire in camera con noi e tenemmo le finestre un po’ aperte anche se era inverno. Il giorno dopo, il tecnico del gas confermò che c’era una perdita per un difetto della valvola di sicurezza!!!! se non ci fossero stati loro, come sarebbero andate le cose? ci saremmo addormentati sul nostro divano come spesso ci accade? e...?

Beh, Camillo e Alice meritavano la nostra riconoscenza che si concretizzò con un ulteriore cambiamento nella nostra vita: meritavano molto di più ed allora ecco comparire una bella voliera per farli stare più comodi, piazzata nel tinello, vicino alla finestra più grande e con accanto una bella pianta di papiro per creargli un po’ d’Africa! Come erano felici e noi con loro!

Gli anni sono passati, Camillo ed Alice non sono più con noi, ma questo ricordo lo meritavano perché sono sempre rimasti nei nostri cuori. Oggi abitiamo in un’altra casa, abbiamo una voliera ancora più grande che ospita i loro figli di cui una coppia, Filippo e Carlotta, sono la fotocopia esatta dei genitori, un altro regalo impagabile che i nostri primi pippi ci hanno fatto!

Ciao Camillo e Alice. Finalmente posso dirvi GRAZIE!
Valentina

domenica 11 febbraio 2007

E' arrivata Noemi

Oggi siamo stati a Brescia da Giusy. Ho finalmente avuto il piacere di conoscerla di persona, dopo anni di conoscenza virtuale :o) E ho potuto conoscere anche tutti i suoi meravigliosi amici, pennuti e... pelosa (Maya, una cagnolina dolce e coccolona!).

Prendere la piccola cocchina non è stato facile. Prima ho dovuto scegliere quale di loro si sarebbe trasferita a casa nostra... Giusy mi ha detto che secondo lei le due della serie blu erano entrambe femmine. Ho scelto tra le due, quella che era un pò sporca di carota... nessuno dei miei mangia carota cruda, lei invece pare di si! Chissà che non lo insegni anche ai miei testoni ;o)

Durante il viaggio è stata buona buonina, giusto qualche cinguettio alla partenza, poi più nulla. Arrivati a casa le ho dato da bere, ma fino ad ora non ha mangiato nè credo bevuto. Recupererà domani!

E' rimasta tranquilla finchè non ha visto in lontananza Dori che zompettava sul pavimento: ha iniziato ad agitarsi arrampicandosi su e giù per la gabbia, e a chiamarla con il bel suono rontondo e delicato delle cocche... a quel punto l'ho messa a nanna! Le brave cocchine non devono stare sveglie fino a tardi ;o)

Abbiamo deciso di chiamarla Noemi. E se si dovesse rivelare maschietto... trasformeremo il nome in... Noè ;o)

giovedì 8 febbraio 2007

La famiglia cresce

Questo fine settimana un nuovo pennutino si unirà alla nostra combricola. Adesso si trova a Brescia, a casa della carissima Giusy, insieme ai suoi due fratellini. Giusy ha scritto che i tre piccini provengono da una situazione difficile, e che sono in cerca di casa. La nostra Topaz può ospitare tranquillamente un'altra cocca!

Giusy ha individuato tra i tre una che ritiene essere una femminuccia, e prenderemo quella. Non so ancora quale sia delle tre, sicuramente è una delle due blu. Sono molto giovani e ancora il dimorfismo sessuale non è evidente.

Sono certa che si troverà bene con Gennaro, Valentino, Gioele e Lorenzo. Gennaro in particolare sarà felicissimo di avere un'altra donzella da imbeccare (lui da la pappa a tutti in verità, maschi, femmine, cocche, inseparabili... ce n'è per tutti!!!).

All'inizio dovrà stare sola per la quarantena. Durante questo periodo di segregazione spero di riuscire ad abituarla all'alimentazione degli altri e all'uso dei beverini a goccia. Comunque male che vada poi imparerà osservando gli altri :o)

mercoledì 7 febbraio 2007

Storia triste di un cacatua

Silvia ha raccontato questa storia sul forum di pappagalli.ch. E' una stora difficile, e so che è stato molto difficile per Silvia rivivere quegli anni attraverso questo racconto. Ma è una storia che doveva essere raccontata. Chi affascinato dai colori e dalla bellezza dei pappagalli si tuffa a capofitto in questo mondo, talvolta con una certa dose di inconsapevolezza, deve sapere che dietro quelle belle piume colorate abbiamo un essere vivente fornito d una emotività molto complessa. In particolare i cacatua sono tutt'altro che semplici da capire e interpretare. La storia di Rambo è una storia limite. Ma è giusto sapere che tutto ciò può accadere... Grazie Silvia per avermi permesso di inserire la storia di Rambo in queste pagine.


Ero sposata da poco avevo ventidue anni ed un giorno per caso entrai in un negozio di cui non dico il nome. Vidi questo piccolo batuffolo bianco su di un trespolo, appena mi vide fu FEELING... mi disse una semplice parola: "MAMMA" (l'allevatore gli aveva insegnato bene eh....) ma lui la diceva proprio con la voce di un bimbo...

Al tempo mi avevano riscontrato un'anomalia nelle mie ovaie per la quale io non avrei potuto avere figli... la voglia di prenderlo era immensa... Rambo mi venne subito in braccio con un salto e giuro che non si voleva piu' staccare... quando andai via lui mi volo' dietro cadendo a terra... non riuscii a lasciarlo li... cosi' lo portai a casa informandomi su tutto quello di cui aveva bisogno... ovviamente c'ero dstante anni e luce dal saperlo... ma appunto non lo sapevo... ero ignorantissima in materia... ma non proprio digiuna visto che uccelli ne ho sempre avuti sin dall'infanzia... anche pappagalli (un amazzone di cattura).

Mi fidai cosi' ciecamente dell'allevatore che mi disse come fargli la pappa... svezzarlo ecc... Rambo aveva 4 mesi ed ancora non era svezzato.... Comprai anche una gabbia con trespolo... che col senno di poi era piccolina, ma mi fidai sempre dell'allevatore.

Quindi arrivai a casa col mio "figlio" adottivo ... ogni giorno che passava io e Rambo diventavamo una cosa sola... era come il figlio che io non avevo e non avrei potuto avere.

Io al tempo lavoravo part time alla mattina per cui avevo poi tutto il tempo per dedicarmi a lui ed alla casa nel pomeriggio, abitavo in condominio. Rambo era felice, il tempo che lui era solo in casa sembrava non dargli peso anzi... quando arrivavo a casa all'una del pomeriggio era cosi' felice che mi saltava in braccio e mi riempiva di coccole...

Non lo tenevo sempre con me quando ero in casa, gli avevo dato degli orari, mediamente stava fuori con me dalle due alle quattro del pomeriggio e dalle sette di sera fino a quando andavamo a letto... ma ovviamente non era sempre cosi' a giorni stava anche di piu' a giorni meno... dipendeva dal tempo mio disponibile e dai miei impegni.

Che dire passarono tre anni magici, mai un urlo, solo una tenera vocina, non ci ha mai e dico mai beccato o stretto le dita una volta! Non c'e' mai stato bisogno di rimproverarlo... MAI! Era un sogno divenuto realta'... ma non duro'.

Incominciarono i guai... man mano cha passavano i mesi Rambo si mostrava sofferente alla gabbia incomincio' a pretendere molto di piu'... quando uscivo per andare al lavoro lui urlava ore con una voce sempre piu' forte.... lui si sentiva un membro della famiglia e voleva partecipare a tutto!!! Incomincio' ad urlare persino alla notte (intendo anche alle quattro di notte)... dovevamo alzarci... prenderlo e metterlo a letto con noi dove dormiva (e ve lo giuro che non sono barzellette... solo una triste realta') sino a mattina senza sporcare nel letto.

Tutto questo lo ha scelto lui, non io, io lo avevo educato in una certa maniera.... ero rigida con lui, lo amavo alla follia, ma vi posso GIURARE che non l'ho mai viziato nel senso di ore libere. Ovviamente LUI aveva deciso che non gli bastava piu'.

Comperammo una voliera che mi costo' all'epoca due milioni di lire era lunga due metri alta uno e mezzo e larga due metri...interamente di acciaio inox, fatta su misura e su ordinazione, occupava una stanza... la riempii di giochini e ci misi dei tronchi veri e dei rami come paletti.

Rambo era entusiasto... per mesi ando' a meraviglia... urlava meno ecc... ecc... finche' giorno dopo giorno inizio' la solita solfa... urli... di giorno di notte.... insomma lui appena ci sentiva in casa non accettava piu' nemmeno un'ora di stare rinchiuso! Il calvario inizio'!

Iniziai a trovare del vomito che conteneva semi interi sulla lettiera della voliera.... e ovviamente chiamai il veterinario che periodicamente controllava Rambo... un Veterinario di cui non faccio il nome ma di fama mondiale (per Rambo esigevo il meglio in assoluto)... una persona piu' che brava, un professionista nonche' una bellissima persona dal lato umano.

Allora il veterinario visito' il mio piccolo fece tamponi del gozzo, analisi de sangue ecc... non risulto' nulla!!! E Rambo continuava a vomitare e perdere peso... a quel punto diagnostico' che poteva essere di origine nervosa e mi disse di fare molta compagnia al mio Pappagallo.

Ma come facevo a stare a casa dal lavoro?? Avevo persino pensato di portarmelo in spalla... ma era impossibile!!!!! Feci di tutto ma il tempo che avevo a disposizione era sempre quello!!!

Poi vennero le ferie e quell'anno ci saltarono definitivamente, dopo tre giorni che eravamo all'estero (a Londra) dovemmo tornare a casa perche' Rambo rifiutava il cibo completamente.... l'allevatore (persona bravissima ed esperta) a cui lo avevo affidato dovette alimenarlo con una sonda... quindi forzato!!! Inutile prendemmo il primo aereo perdemmo tutti i soldi del viaggio e via di corsa a casa!!!

Inutile dirlo lo trovai dimezzato, era come alzare una cosa vuota... aveva sofferto le pene dell'inferno!!! La volta dopo per andare in ferie provammo a lasciarlo ai miei che lui vedeva spesso e con cui giocava... ma fu la stessa tragedia... con la differenza che eravamo adati via tre giorni vicini a casa proprio per prova!!! Per fortuna ho un SANTO marito con cui non litigai affatto per il mio pappagallo... ma un uomo che capiva e mi comprendeva!!!!!

Quindi rinunciammo completamente ad andare in ferie!!!

Rambo dopo alcuni mesi inizio' pure a deplumarsi.... ricordo ancora L'INCUBO!!! Tornai dal lavoro e vidi una ventina di piume del petto a terra strappate con sangue!!! Chiamai di corsa il vet che mi ricovero' Rambo per fargli tutti gli accertamenti possibili... rimase in clinica per dieci giorni (con relativi costi altissimi) venne addirittura sottoposto ad una biopsia ai reni... risultato: aveva i reni atrofizzati quasi del tutto e non avrebbe avuto lunga vita ma la menomazione non doveva incidere sull'equilibrio nervoso in quel sistema, il vomito e lo spiumaggio dunque non c'entravano niente!!! Quello era solo stress, un imprinting ad una vita che non era la sua....lui credeva di essere umano capite il dramma?

Ero distrutta... da li, ci furono dei mesi non duri... peggio... una catastrofe... di sofferenza, sensi di colpa, mi sono maledetta un milardo di volte di averlo preso, e mi dicevo... se fossi potuta tornare indietro quanta sofferenza mi sarei risparmiata... un incubo... e tutto per un pappagallo mi diceva la gente che non capiva!!!!!!Cure e sovracure... soldi... tantissimi.

Alla fine Rambo inizio' a spiumarsi pure le ali.... gravissimo! Il vet dopo mesi e mesi di sofferenze mi consiglio' la soppressione. Rambo era pure diventato pazzo... urlava sempre sbatteva la testa sulle sbarre quando lo mettevo in gabbia, non ci voleva piu' andare... ma io non mi rassegnavo volevo vederlo gurire almeno dallo stress.

Provammo di tutto, anche ad accoppiarlo con un pappagallo come lui del sesso opposto (lui era una femmina)... non ci fu nulla da fare... non poteva fregargliene de meno!!! Era come averlo messo in gabbia con un oggetto che non grdiva e neppure degnava di uno sguardo... prese pure degli psicofarmaci ad uso umano per non farlo sfracellare e mutilarsi quando ero via il resto volgio risparmiarvelo... di vero cuore, sto male io e farei stare male quelli piu'

Dopo la morte di Rambo io mi presi miracolosamente incinta di una splendida bimba e subito dopo la sua nascita mi ripresi incinta di un'altra splendida piccola, chissa' forse Rambo dal cielo ha voluto farmi capire che mi ha perdonata e mi ha aiutata a dimenticare... anche se dimenticarlo non potro' mai!

Ora sono felice, mi sono perdonata di quello che ho fatto a quella dolcissima meraviglia della natura, il mio Rambo doveva volare nel cielo, trovare l'amore e riprodursi, doveva stare con i suoi simili, non in un appartamento con persone che non erano fatte come lui e che non avrebbero MAI potuto dargli l'equilibrio e la serenita' nonostante tutti gli sforzi umani.

Ora? Io sono felice, mi sono perdonata, e dico sul serio, certo fa ancora male ricordare... questo si e sara' sempre cosi' credo... ma se sono ancora qui che racconto questa storia molto dolorosa e' proprio perche' le sofferenze di Rambo non siano state vane e possano in qualche modo essere d'aiuto ad altri suoi simili, ed anche agli umani che si trovano poi vincolati in un vortice senza uscita.

Ora ho due splendide creature, le mie figlie, la piu' grande sta mostrando una sensibilita' verso gli animali che non immaginavo neppure potesse averla un bimbo di quattro anni.... eppure e' cosi'! Il dono continua... un angelo dal cielo sta vegliando su di me ed io questo lo sento ogni giorno!

Ciao piccolo mio un giorno ci riabbracceremo!

Lilo, pappagallino fortunato

Lilo è l'ultimo nato della covata dell'anno scorso di Agata e Francesco. L'unico blu. Era il più tranquillo di tutti, sempre con quella testolina spalmata per terra :o) Quando Marzia e Simona sono venute a prenderlo, ho capito che Lilo era stato molto fortunato ad averle conquistate! Marzia in tutto questo anno mi ha sempre parlato di lui, del loro rapporto, fatto di tante coccole e di equilibri a volte difficili... beh, non è facile essere la fidanzata di un pappagallino geloso! L'ho rivisto qualche settimana fa, è venuto a trovarmi con le sue amiche... sono stata colpita dalla vivacità di Lilo, dal suo essere insieme coccolone e giocherellone... e ancora una volta mi sono detta che Lilo è davvero un pappagallino fortunato!

Ringrazio moltissimo Marzia per questo bellissimo racconto!


E' quasi un anno che ho adottato il mio nanerottolo pennuto e non riesco ancora ad abituarmi alla felicità di averlo. Non avevo mai pensato ad un inseparabile come ad un animale da compagnia, ma un giorno ho deciso di adottarne uno, per darlo ad una persona speciale. Così ho cominciato a documentarmi e sono rimasta subito affascinata da queste meravigliose bestioline!

Il mio Lilo l'ho scelto da una foto di tre pulcini in fila.

Il primo, ancestrale, stava dritto dritto sulle due zampine, tutto sicuro di sè; il secondo, giallo col faccino arancione, era leggermente accovacciato e sulle zampine sembrava un pò più incerto del primo.

Il terzo con il faccino "grigio-topo" e col corpicino spiumato grigio/bluastro, più che su due zampe, posava a 4 di spade, spalmato a terra... ma dagli occhietti vispi si capiva che avrebbe voluto fare molto, ma molto di più ;-)) !



Quello era Lilo, che contrariamente a quanto pianificato, una volta adottato non me ne sono più separata. Così seguendo i preziosissimi consigli di chi me lo ha affidato (un'eccezionale "pappagallofila"), son riuscita a tirar sù il mio piccolo inseparabile!

E in 5-6 mesi è diventato un bell'aquilotto con la calzamaglia azzurra e il bavaglino bianco.



Affettuosissimo e pestifero. Stiamo sempre insieme, lo porto ovunque vada. Una volta me lo son portata dietro anche ad una trasferta per lavoro... Alla stazione credo che mi conoscano tutti di vista (spero non come... "la ragazza con l'uccello").

Non è semplicissimo tenere un inseparabile, a volte i trucchetti per farlo rientrare in gabbia li capisce e così devo allambiccarmi il cervello per escogitarne dei nuovi. Lilo è curioso e coraggioso e questo mi permette di portarlo con me in viaggio (sembrano piacergli le uscite fuori porta!).

Ama giocare da solo e con me. E' coccolone da non credere, resta fermo con gli occhietti socchiusi a farsi sbaciucchiare tutto. Si fa coccolare per tanto tempo, durante il quale rimane quasi svenuto sulla mia mano... ma è anche capace di trasformarsi in un pirana, pronto a mordermi se parlo al telefono, se passo del tempo con una persona o se gli si "impenna" l'ormone. Ho imparato a riconoscere il suo cinguettio, diverso per i suoi diversi stati d'animo, sono attenta al suo linguaggio del corpo e questo mi permette di capire ciò che vuole e ciò che non vuole.

Spero che il mio Lilo sia un pappagallino sereno, ma non è semplice accudire al meglio anche un animaletto piccolo come lui. Ci vuole ogni giorno tanta pazienza, fantasia, senso di responsabilità e di rispetto per gli animali. Ogni giorno metto in dubbio il mio operato e cerco sempre di migliorare la sua condizione di cattività.

Ora il mio obiettivo è quello di dargli un amichetto pennuto, che può tenergli compagnia anche quando io sono a lavoro. Spero non sia troppo tardi...

Nido per Agata e Francy

Agata ha iniziato una deposizione sul fondo della gabbia. Un primo uovo, fatto circa due settimane fa, è stato abbandonato. Le due fatte venerdì e lunedì invece sono state covate... la poverina se ne stava tutta accovacciata sul fondo della gabbia, accudita da Francesco.



Stasera dopo il lavoro sono andata a prenderle un nido, almeno starà un pò più comoda. Volevo mettere dentro anche le due uova (che nel frattempo avevo bollito), ma ho notato che erano rotte... per questa ragione lo ho buttate.

Credo le lascerò un uovo integro e gli altri li bollirò. Ma ancora non ho deciso... chi si prenderà poi il piccolino??? Lasciarli nascere è facile, facilissimo! Trovare loro una sistemazione ottimale invece è davvero arduo! Lasciarli nascere è una enorme responsabilità che ci prendiamo...

martedì 6 febbraio 2007

Pastoncino

Pastoncino, pastone... termine notissimo nel campo dell'oricultura. Ma esattamente... cosè?

Si tratta di un alimento altamente proteico adatto alla crescita dei piccoli. Messo a disposizione dei genitori dopo la nascita dei pulli, fornisce ai piccini il tenore proteico necessario per il loro sviluppo. Molti forniscono il pastoncino tutto l'anno, considerandolo un alimento base. In realtà non si dovrebbe metterlo a disposizione al di fuori del periodo riproduttivo. Gli adulti non hanno in genere bisogno di una percentuale proteica molto alta. Se l'alimentazione comprende anche gli estrusi, che contengono mediamente un 10-15% di proteine, fornire anche il pastoncino significa costringere i loro reni ad un lavoro di smaltimento scorie parecchio gravoso.

In commercio esistono molti pastoncini industriali bilanciati. Contengono solitamente uova, in alcuni casi gamberetti. Ho sentito parlare molto bene dell'Orlux della VerseleLaga, ma personalmente non l'ho mai utilizzato.

Tendo a preferire, per i miei pappagalli, alimenti nati per un uso umano, che mi garantiscono un livello igenico mediamente superiore agli alimenti nati per uso animale. Spesso tra l'altro i pastoncini industriali contengono sottoprodotti dell'industria dolciaria, dunque potrebbero contenere una percentuale di zucchero troppo alta per loro.

Fornisco loro quasi ogni giorno misti cotti di cereali e/o legumi e verdure. E' stato per me dunque ovvio e naturale decidere di prepararmi il pastoncino in casa. Tanto più avendo a disposizione le buonissime uova delle galline ruspanti della suocera ;o)

Non è questa una scelta sempre consigliabile. I pastoncini fatti in casa sono più velocemente deteriorabili, possono essere dunque forniti solo per poche ore, specie nei mesi più caldi. I pastoncini industriali nascono (si spera!!!) da uno studio, e sono dunque perfettamente (ancora... si spera!!!) bilanciati. Farlo in casa può essere, nutrizionalmente parlando, un azzardo, se alla base non abbiamo una dieta varia e completa.

Premesso ciò... ecco una delle ricette di pastoncino che ho provato. Tanto banale quanto semplice, piace molto, è semplice da preparare e da conservare. Due soli ingredienti:

uova
estrusi (o pane o fette biscottate integrali)

L'uovo va cotto per una decina di minuti. Nel frattempo, tritutare gli estrusi (o il pane, o le fette biscottate).



Appena l'uovo è pronto, romperlo con la forchetta (tuorlo e albume). Aggiungere gli estrusi triturati (di volume pari circa a quello dell'uovo).



Con due uova ho preparato 10 dosi di pastoncino, che ho congelato.



Ehm... si lo so, non sono bellissimi a vedersi questi salsicciotti ;o)

L'ho poi fornito a giorni alterni. Di solito non lo do così com'è, ma lo mischio ai cereali cotti o anche ai legumi, magari con qualche verdurina triturata. Qui l'avevo mescolato a pasta al farro, zucchine e carote:



Se lo provate, fatemi sapere se i vostri pappi l'hanno gradito!

sabato 3 febbraio 2007

Ivana e Gennaro

Era il settembre del 2001. Avevo all'epoca una sola cocorita. Non ricordo nulla di lei. L'avevo presa solo perchè facesse compagnia all'ultima cocca rimasta dalle covate del 1993. Non mi ricordo nemmeno se fosse maschio o femmina, o di che colore fosse. Non aveva nemmeno un nome. Avevo deciso che sarebbe stato il mio ultimo pappagallo. Ero stanca di occuparmi di loro. La prima coppia l'avevo presa nell'87. Volevo provare a stare senza di loro...

Quel piccino senza nome e davvero poco amato, se ne andò il 10 settembre 2001. Ho ancora molti sensi di colpa nei suoi confronti. Quando lo trovai disteso sul fondo della gabbia, mi sentii male... era come se l'avessi ucciso io con le mie mani. Non mi ero mai occupata davvero di lui. Gli davo ovviamente da mangiare e da bere, ma non andavo oltre. Quando era rimasto solo, non gli avevo preso un compagno.

L'11 settembre 2001 fu un giorno tristissimo. Vedevo immagini terribili alla televisione. Tutto il mondo era atterrito. Ed io seduta sul divano, davanti alla tv avevo un pensiero fisso nella testa 'non posso vivere così, senza il colore delle mie cocche'. Adesso mi sembra impossibile che quel giorno quello fosse davvero il mio pensiero dominante... ma fu proprio così.

Il giorno dopo ero in macchina diretta all'AcquaZoo Scaligero di Isola della Scala, un negozio di animali che ha anche un allevamento. Sono entrata e ho chiesto due cocorite giovani. Non mi interessava il sesso. Ho chiesto che le scegliesse lui per me, volevo che il destino stavolta ci mettesse lo zampino :o)

E' andato nel retro del negozio, mentre io sono rimasta in attesa. Quando è rientrato aveva entrambe le minuscole cocche nella sua immensa manona!!! Mi ha chiesto se ero soddisfatta della scelta, ed io ho risposto immediatamente 'si', senza nemmeno guardarle con un minimo di attenzione... volevo solo che le liberasse dalla sua presa! Le ha infilate, insieme, in una scatolina.

Così Ivana e Gennaro sono entrati nella mia vita. Ho scelto immediatamente un nome per loro (Ivana era Ivano all'inizio). Ho cercato più informazioni possibili per aumentare le mie scarse conoscenze in materia ornitologica.

Ho cercato di renderli domestici, ma con il senno di poi mi rendo conto di non aver usato il giusto metodo. Non ero regolare negli approcci, non li lasciavo uscire dalla gabbia. Ivana era molto curiosa, e la sua curiosità l'ha spinta ad avvicinarsi a me. Saliva sul dito, prendeva i semini dalle mani. Non mi toglieva mai gli occhi di dosso, sembrava mi studiasse! Gennaro invece era più schivo. Vivace, allegro, sempre in movimento. Non aveva paura di me, ma non voleva avere contatti. Ed io ho sempre rispettato questa sua esigenza.

Nell'autunno del 2003 ho dato loro il nido perchè li vedevo accoppiarsi spesso.

Ivana ha covato le sue cinque uova con la massima dedizione. Ma non è nato nulla, le uova erano bianche. Osservandoli con attenzione mi sono resa conto che Gennaro non si accoppiava nel modo corretto... ho capito che non sarebbe mai riuscito a fecondare nessun uovo. E così mi sono rivolta ad Ettore Artusi, un allevatore che avevo conosciuto da poco e che è poi diventato un mio carissimo amico. Ma questa è un'altra storia, e la racconterò quando parlerò di Gioele, la figlia adottiva di Ivana e Gennaro.

Il 2 gennaio del 2004 ho scoperto il forum di Pappagalli.ch, e con il loro preziosissimo aiuto ho iniziato a far uscire Ivana e Gennaro dalla gabbia. Quando ho aperto la porticina, Ivana non si è fatta pregare, è uscita subito in esplorazione. Gennaro invece è uscito solo tre giorni dopo :o) Le femminucce sono sempre un pò avanti!!!



Nella foto sono in sosta su quella che era gabbia di Marino...

Nel febbraio del 2005 Ivana ha iniziato a mostrare i primi segni di malessere. Non è stato semplice arrivare ad una diagnosi. Ma quando è arrivata, non c'è stato spazio per alcuna speranza di guarigione, l'ecografia parlava chiaro. Tumore al fegato. La piccola ha lottato come un leone. Io e Denis abbiamo più volte pensato di addormentarla. Un giorno atterriti dalle sue sofferenze siamo andati dal veterinario. Ma poi non ce la siamo sentita. Non ce l'ho proprio fatta ad aiutarla, me la sono riportata a casa, con tutte le sue sofferenze. E' stata senza dubbio una scelta egoistica la mia. Che oggi forse non rifarei.

Se ne è andata in un bellissimo sabato pomeriggio di aprile quando la natura si stava preparando per una nuova estate.

La voglio ricordare con questa bellissima immagine di lei che si fa coccolare dalla sua cucciola Gioele...



Gennaro non è rimasto solo. Con lui ci sono Gioele, Valentino e Lorenzo. Adesso ha quasi sei anni, sta benissimo, sembra un giovanotto... canta e vola tutto il giorno. Ama molto chiaccherare con i suoi amici e non nega a nessuno una rigurgitina di pappa... infatti mentre gli altri tre sono in sovrappeso, lui è asciutto e atletico!