martedì 13 febbraio 2007

Camillo e Alice

Questa è una storia che parla di un colpo di fulmine e di tanta riconoscenza. I colori e la vivacità di Camillo e Alice hanno conquistato Valentina non appena i suoi occhi si sono posati su di loro. Lei è riuscita a stabilire un bellissimo rapporto con i piccini che le hanno dato moltissime soddisfazioni. E un giorno, le hanno anche salvato la vita...

Grazie Valentina per aver condiviso questa storia!


La prima volta che vidi una coppia di Inseparabili fu nel ’90, in casa di conoscenti da poco arrivati nella mia città, amici di un’amica. Non ricordo neppure perché mi avessero invitata, ma qualunque fosse stato il motivo, passò in secondo piano perché io passai la serata a guardare quelle meravigliose e incredibili creature dai colori stupendi! Erano una semplice coppia di Roseicollis ancestrali, ma per me, che non ne avevo mai veduti, sembrarono gli animali più incredibili che potessero esistere! Così teneri e vicini! Fu amore a prima vista!

Ritornata a casa, parlai con entusiasmo della mia esperienza con mio marito che semplicemente mi rispose quanti ne aveva visti lui, di pappagallini, di tutte le taglie e di tutti i colori in Africa, dove era stato spesso per lavoro, ma certo li aveva visti in natura (beato lui!) ma da distante, senza poterli osservare nelle particolarità. Il discorso si chiuse.

Vero è che nei negozi di animali, nella mia zona, non ne avevo mai visti e non sapevo dove trovarli, i miei conoscenti li avevano letteralmente trovati in una canna fumaria, ma nella città dove abitavano prima. Lì per lì mi rassegnai, ma mi capitava spesso di guardare le vetrine dei negozi di animali...

Finalmente, una splendida serata d’autunno mi portò “l’oggetto” dei miei desideri!!! Passando davanti ad una vetrina, ecco, in una gabbia, una bella coppia di Inseparabili: lancia un urlo a Claudio che era interessato a fare le coccole attraverso il vetro ad un cucciolo di cane o gatto “ECCOLI!!!!“

Sììì!, finalmente li avevo trovati! Erano passati due anni!

Mi fiondai letteralmente nel negozio, Claudio dietro, casomai qualcuno davanti a me avesse avuto le mie stesse intenzioni, feci la maleducata, passai avanti a tutti e mi piazzai vicino alla gabbia dei miei tesori a lungo agoniati: quelli sarebbero stati miei! Finalmente Claudio poteva vedere una coppia di Inseparabili da vicino e bastò aspettare i pochi minuti che il negoziante si avvicinasse a noi, che anche lui ne fosse conquistato!

In pochi minuti decidemmo tutto: pappini, gabbietta, giochini, mangime, semi, beverini ecc..., e di corsa a casa a sistemare i nostri nuovi coinquilini! Eravamo felici!

La vita in comune iniziò a meraviglia e continuò tale, salvo l’affrontare soli piccoli problemi o grandi problemi (meglio in casa o fuori? quali verdure mangiano? ecc..) perché quell’asino di negoziante che ce li aveva venduti non ne sapeva nulla!!! Quindi imparammo tutto da soli, scoprendo ogni giorno come era possibile convivere al meglio. Cercavamo di farli uscire dalla gabbia per dar loro un po’ di libertà e la cosa ci ripagò anche se commettemmo una serie di errori: Claudio ha sul naso il segno di una evidente beccata (ma questo lo sapete solo voi, per tutti gli altri è la traccia di un incidente domestico!) perché si era avvicinato troppo a Camillo per fargli le coccole, e lui, ancora un po’ selvatico, si era spaventato! In giro trovavamo spesso dei ricordini... i cassettoni in legno delle tapparelle venivano regolarmente rosicchiati ed era difficile farli rientrare: bisognava aspettare che avessero fame, allora rientravano a mangiare e noi come fulmini a rinchiuderli. Questo lo capirono presto e, siccome sono piccoli, ma non scemi, rientravano uno alla volta a mangiare e l’altro aspettava fuori guardandoci: troppo simpatici! Si lasciavano prendere solo a fine serata, quando erano stanchissimi!

Per abituarli a noi, tenevamo la gabbietta sul ripiano della cucina, vicina al tavolo dove si mangiava e gli passavamo qualche pezzetto di pane o frutta che loro gradivano. Mentre noi parlavamo, anche loro intervenivano nel discorso e continuavano a chiacchierare fino a tardi.

Una sera, dopo cena e noi seduti sul divano, li guardai e dissi a mio marito: “che carini! come sono tranquilli stasera! guarda, stanno già per addormentarsi!” stavano proprio ciondolando. Mio marito li guardò, e fulminato da un’intuizione geniale, scattò dal divano e, prima ancora che io capissi, spalancò la finestra, ora anch’io capii qualcosa, lui prese la gabbietta e la portò sul terrazzo ed aprimmo tutte le finestre di casa...

Poi cominciammo a controllare in giro ed effettivamente sentimmo un leggero odore di gas anche a fornelli spenti! e chiudemmo la valvola centrale. Sicuramente c’era una fuoriuscita di gas non controllabile! Lo sapevate che i minatori, prima dell’uso dei rilevatori di gas, scendevano in miniera con un uccellino in gabbietta, che, se moriva, confermava la presenza di gas nocivi per l’uomo? E’ conoscendo questa triste usanza che mio marito intuì cosa stava succedendo.

I nostri pippini, all’aperto si erano ripresi subito, per fortuna, e si erano dimostrati nuovamente vivaci come sempre... ma lo spavento era stato grande! Quella notte li facemmo dormire in camera con noi e tenemmo le finestre un po’ aperte anche se era inverno. Il giorno dopo, il tecnico del gas confermò che c’era una perdita per un difetto della valvola di sicurezza!!!! se non ci fossero stati loro, come sarebbero andate le cose? ci saremmo addormentati sul nostro divano come spesso ci accade? e...?

Beh, Camillo e Alice meritavano la nostra riconoscenza che si concretizzò con un ulteriore cambiamento nella nostra vita: meritavano molto di più ed allora ecco comparire una bella voliera per farli stare più comodi, piazzata nel tinello, vicino alla finestra più grande e con accanto una bella pianta di papiro per creargli un po’ d’Africa! Come erano felici e noi con loro!

Gli anni sono passati, Camillo ed Alice non sono più con noi, ma questo ricordo lo meritavano perché sono sempre rimasti nei nostri cuori. Oggi abitiamo in un’altra casa, abbiamo una voliera ancora più grande che ospita i loro figli di cui una coppia, Filippo e Carlotta, sono la fotocopia esatta dei genitori, un altro regalo impagabile che i nostri primi pippi ci hanno fatto!

Ciao Camillo e Alice. Finalmente posso dirvi GRAZIE!
Valentina

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